Al termine dell’intervento cardiochirurgico il bambino viene trasferito nel reparto di Terapia Intensiva, dove sarà assistito da personale qualificato sino a quando le sue condizioni non saranno stabilizzate e sarà possibile il trasferimento nel reparto di cardiologia pediatrica: in Terapia Intensiva tutti i parametri vitali (attività emodinamica, funzione renale e respiratoria, assetto coagulativo, termoregolazione) sono monitorati ed annotati in un apposito grafico, che costituisce una sorta di diario giornaliero.

L’alimentazione è garantita per via parenterale, mediante un catetere venoso, grazie al quale viene assicurato un sufficiente apporto di sostanze nutritive (proteine, zuccheri, vitamine, sali minerali, grassi).

La durata della degenza in Terapia Intensiva non può essere analoga per tutti i pazienti, così come il decorso postoperatorio: molti sono le variabili in gioco tra cui le condizioni preoperatorie ed il tipo di intervento eseguito.

Nel reparto di Terapia Intensiva particolare attenzione è rivolta al dolore nei bambini: la cardiochirurgia toracica è infatti tra le più dolorose.

Alcuni studi hanno dimostrato che i neonati avvertono il dolore su scala amplificata rispetto ad un paziente adulto: durante la degenza in Terapia Intensiva il bambino sarà sedato e sottoposto a terapia antalgica farmacologica mediante l’impiego di antidolorifici e ipnotici per prevenire l’insorgere del dolore postoperatorio.

Un’adeguata terapia di sedazione consente inoltre al bambino un risveglio nel reparto di Terapia Intensiva meno traumatico.

Con il miglioramento delle condizioni il bambino verrà gradualmente svezzato dal respiratore ed estubato: non appena le condizioni lo consentiranno, sarà gradualmente sottoposto ad una minore somministrazione di farmaci e potrà riprendere, anche se nelle fasi iniziali solo parzialmente, un’alimentazione normale, con il progressivo recupero dell’autonomia.

La Terapia Intensiva non è certamente un’unità a misura di bambino, che è circondato da monitor, respiratori, pompe di infusione, cateteri: il neonato spesso ha i polsi e le caviglie legate alla culla su cui è adagiato, per evitare che possa strappare una delle cannule introdotte nel corpo o compiere manovre inconsulte per liberarsi dal respiratore estubandosi involontariamente, compromettendo la sua stessa sopravvivenza.

I genitori avranno accesso al reparto di Terapia Intensiva in orari prefissati e la visita durerà pochi minuti, poiché la loro presenza può essere ostativa al normale svolgimento delle attività all’interno del reparto, molto spesso correlate ad urgenze assistenziali; l’accesso è previsto solo indossando camici, calzari, cuffie e mascherine sterili per limitare l’introduzione di batteri.

Giornalmente i genitori potranno incontrare un anestesista: nonostante i genitori nutrano molte aspettative da questi incontri e si presentino all’appuntamento con una molteplicità di domande per ottenere rassicurazioni sullo stato di salute del proprio bambino, è improbabile che gli anestesisti li ragguaglino diffusamente sul decorso postoperatorio: è molto difficile per un genitore accettare di non avere risposte precise al riguardo, ma l’atteggiamento degli anestesisti, che viene spesso interpretato come reticenza, risponde alla reale possibilità che le condizioni del paziente mutino repentinamente. Dare false speranze, consegnare messaggi poco rispondenti al vero, delineare situazioni che possono essere soggette ad altissima instabilità soprattutto nelle fasi iniziali del ricovero, spesso hanno conseguenze deleterie dal punto di vista psicologico nei genitori, già sottoposti ad uno stress altissimo.

L’impatto emotivo alla vista del proprio bambino ricoverato in Terapia Intensiva è molto alto e nella quasi totalità dei casi non si è preparati a questo: è importante sapere però che il bambino in questo reparto è seguito da personale altamente qualificato.

Una volta dimesso dalla Terapia Intensiva, il bambino sarà trasferito nel reparto di Cardiologia Pediatrica: in assenza di complicazioni, generalmente nell’arco di una decina di giorni potrà essere dimesso.

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